L’intelligenza collettiva: le comunità come strumento di lavoro

Ogni giorno abbiamo compiti da eseguire e obbiettivi da raggiungere, sia personali che professionali.
A volte si tratta di compiti semplici, altre volte complessi. Quindi capita di ritrovarci frenati o fermi – e mettiamo alla prova competenze e memoria che per natura sono limitate.

In quel momento cerchiamo l’aiuto nella competenza di altre persone, a volte scritta in un libro, in una pagina web, o un video tutorial. Spesso entriamo in contatto diretto con amici o colleghi competenti in quel dominio: una email, un messaggio whatsapp, una telefonata, un incontro.
Lo strumento più potente che usiamo è la relazione tra persone, la comunità.

Quali sono i gruppi più attivi? Con le persone più esperte e presenti? Ascolta questo articolo.

Le comunità: acceleratore di competenze

Io partecipo a numerose comunità affini a miei problemi professionali più comuni. Gruppi di esperti di progettazione web, design, interfacce utente, digital marketing, processi di gestione, strategie.
Grazie ai social networks le communities non mancano, anzi spuntano come funghi ad ottobre.

Quali sono i gruppi più attivi? Con le persone più esperte e presenti?

Non sono in grado di fare una classifica. Posso dire quelle che frequento, tra il digitale e il reale:

E tu quale comunità frequenti?

Sto aiutando Debora Bottà a fare un inventario –una mappatura– delle comunità di progettazione italiane.
L’obiettivo è di mettere in relazione i gruppi, avvicinarli. Il primo passo è il censimento dei gruppi, il secondo passaggio si svolge nel workshop al summit di Architecta il 4-5 Ottobre 2019 .
Il workshop ha il titolo “Dalle comunità locali a una comunità glocale del design” e sarà guidato da Debora Bottà con l’aiuto d Vincenzo di Maria e il mio contributo.

Tu quale comunità frequenti?
Aggiungi i gruppi che frequenti e partecipa a questo censimento:

Note

“Intelligenza collettiva” è un termine (che io trovo fantastico) reso noto dallo studioso Pierre Lévy:

L’intelligenza collettiva, dunque, espande la capacità produttiva della comunità perché libera i singoli aderenti dalle limitazioni della propria memoria e consente al gruppo di affidarsi a una gamma più vasta di competenze. Gli assiomi di partenza dell’argomentazione di Lévy sono che il sapere è sempre diffuso – “nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa” – e che “la totalità del sapere risiede nell’umanità”.

da wikipedia, Intelligenza Collettiva