Caso studio Bioversity International: la gestione di un progetto web complesso

Caso studio Bioversity International: la gestione di un progetto web complesso

Bioversity International è un’organizzazione internazionale con una revenue di 30 milioni di $ all’anno. Ha uno staff di circa 180 persone con molti uffici nel mondo e un sito web con migliaia di pagine. 
Collaboro con Bioversity International dal 2012 e in tutti questi anni di lavoro insieme ho ricevuto tante gratificazioni ma anche tante “bastonate”.
Vorrei condividere un pò di suggerimenti pratici per affrontare questo tipo di progetto soprattutto dal punto di vista di organizzazione, gestione, progettazione:

  • Prima parte
    • strumenti e approcci per collaborare su progetti complessi da remoto
    • il confronto con il team di comunicazione
  • Seconda parte
    • misurazione di risultati per stakeholders e finanziatori
    • architettura dei contenuti e design

Disclaimer: Il progetto è nato nel 2012, quindi alcuni consigli potrebbero essere delle ovvietà oggi. Se anche solo uno di questi suggerimenti migliora il lavoro di qualcuno, ho raggiunto il mio scopo.

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L’intelligenza collettiva: le comunità come strumento di lavoro

Ogni giorno abbiamo compiti da eseguire e obbiettivi da raggiungere, sia personali che professionali.
A volte si tratta di compiti semplici, altre volte complessi. Quindi capita di ritrovarci frenati o fermi – e mettiamo alla prova competenze e memoria che per natura sono limitate.

In quel momento cerchiamo l’aiuto nella competenza di altre persone, a volte scritta in un libro, in una pagina web, o un video tutorial. Spesso entriamo in contatto diretto con amici o colleghi competenti in quel dominio: una email, un messaggio whatsapp, una telefonata, un incontro.
Lo strumento più potente che usiamo è la relazione tra persone, la comunità.

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Designing For Touch non è più abbastanza. Meglio: Designing for what’s next

Per condividere testi, foto, numeri, tra i miei dispositivi mi capita di inviarmi email, messaggi, note, immagini. Si tratta di un hacking che usiamo in tanti per coprire i buchi di una esperienza multi-canale.
Ho appena letto il dialogo (ricco di spunti utili e concreti) tra Tangible e Josh Clark sul tema del Design omni-canale.
Quali sono le sfide e le competenze necessarie al Designer oggi?

Per continuare il dialogo, ho estratto alcuni parti dell’intervista e li ho liberamente tradotti/rivisti in italiano:

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La regola della navigazione in 3 click è sbagliata!

Nel progettazione di siti web emerge spesso “la regola dei 3 click” che indica che le informazioni sul sito devono essere *raggiungibili* in 3 click.

Sebbene sia importate che le informazioni siano facilmente accessibili, questa regola non è provata scientificamente.

Uno studio del 2003 (!!!) di Joshua Porter su 44 utenti che tentano di eseguire un totale di 620 tasks, non trova *nessuna correlazione tra numero di click e completamento dei task*.

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